I minerali dell'asbesto

Con il termine di asbesto e con il suo sinonimo amianto si indicano le sei varietà minerali fibrose costituite da crisotilo (serpentino), crocidolite, amosite, antofillite, tremolite, acticnolite (anfiboli).Queste specie mineralogiche appartengono a due grandi raggruppamenti minerali, ossia i serpentini e gli anfiboli.

Sia i serpentini che gli anfiboli fanno parte di due diverse sottoclassi di silicati, rispettivamente i fillosilicati e gli inosilicati, aventi una diversa struttura in funzione della disposizione che l'unità fondamentale [SiO4]4- assume legandosi con gli ioni vicini. In particolare, i fillosilicati presentano strutture a maglia piana indefinita mentre gli inosilicati hanno strutture a catena indefinita, aperte semplici (pirosseni) o doppie chiuse (anfiboli).

CLASSIFICAZIONE DEI MINERALI DELL'ASBESTO

Crisotilo, crocidolite e amosite sono le specie d'asbesto più importanti economicamente e tecnicamente. Dei restanti tipi di asbesto di anfibolo, l'antofillite è la specie più conosciuta sebbene i suoi giacimenti siano piccoli. Anche se non rari nel mondo i giacimenti di antofillite non hanno una particolare importanza economica. Lo stesso vale anche per tremolite (Italia, Pakistan e Corea) e per l'actinolite, la cui forma fibrosa è peraltro rara (piccoli accumuli sono conosciuti a Taiwan e nella provincia del Capo).

Crisotilo (asbesto di serpentino)

Crocidolite (asbesto di anfibolo)

Amosite (asbesto di anfibolo)

Asbesto di serpentino

Il Crisotilo (n. CAS 12001-29-5) è un fillosilicato della famiglia dei serpentini, costituita, questa, da diverse specie polimorfe del composto Mg6(Si4O10)(OH)8 monocline e rombiche. La varietà fibrosa del serpentino è nota come crisotilo (monoclino). Macroscopicamente il minerale si presenta in aggregati fibrosi di colore bianco-grigiastro (amianto bianco) ed aspetto allungato, caratterizzato da fibre arrotolate a spirale con andamento arruffato e contorto, solitamente associato con gli altri minerali del serpentino (antigorite, lizardite). Il crisotilo presenta flessibilità molto elevata ed alta filabilità, buona resistenza al calore ed alto punto di fusione.

In Italia è diffuso a Balangero e alta Val di Lanzo (TO), in Val d'Aosta, Val Sesia (Vercelli), Val Malenco (Sondrio).

I serpentini sono frequenti in rocce magmatiche basiche e ultrabasiche ed in metamorfiti di basso grado in presenza d'acqua (derivanti da rocce ultrafemiche). La maggior parte del crisotilo si è formato infatti in rocce ultrabasiche (peridotiti, duniti) in cui olivine e pirosseni hanno subito un'alterazione metamorfica idrotermale trasformandosi in serpentini (processo di serpentinizzazione). Una parte del serpentino si è ricristallizzato sotto forma fibrosa all'interno di fessure e fratture sviluppatesi nel corso del raffreddamento del magma. Tale fratturazione prese il via durante il raffreddamento di masse peridotitiche e dunitiche, appena messesi in posto, cui seguì un'intrusione di magma acido che provocò una parziale o completa serpentinizzazione della roccia. Successivamente, la fase finale di idrotermalismo causò un riempimento delle fessure o una sostituzione della roccia incassante lungo i margini delle fratture con vene di crisotilo. Talco e magnetite sono spesso associati ai giacimenti di crisotilo, in sottili livelli ai margini delle vene fibrose o all'interno della roccia incassante o delle stesse vene.

Quantità ben più ridotte di crisotilo si estraggono da calcari dolomitici serpentinizzati. Tutti i giacimenti di crisotilo che si ritrovano nell'emisfero settentrionale sono del medio o tardo Paleozoico; al contrario, quelli del Sud Africa, nell'emisfero australe, risalgono al Precambriano così come gli asbesti di anfibolo datati di circa 2000 MA fa. Queste masse di serpentini con crisotilo sono solitamente piuttosto estese sia in affioramento sia in profondità. Le vene di crisotilo formano dei reticoli irregolari all'interno dell'incassante igneo e per la loro estrazione è necessario rimuovere addirittura l'intera massa di roccia.

Estesi giacimenti di crisotilo sono coltivati sia in cava (Quebec) che in miniera (South Africa, Rhodesia, etc.) dove si arriva anche ad una profondità di oltre 300 metri.

Sebbene le composizioni chimiche siano simili, il crisotilo ha una forma ben diversa dagli elementi appiattiti di lizardite che costituisce la principale varietà mineralogica del serpentino. La struttura di base è simile a quella del gruppo della Kaolinite (minerale dell'argilla), con strati di cationi fortemente idrossilati alternati con strati silicatici. Nei serpentini, lo strato di idrossido di magnesio (brucite) ha dimensioni leggermente più grandi di quelli silicatici (SiO4) dando luogo ad una centratura imperfetta che determina nel crisotilo una struttura curvilinea con forma arrotolata o a spirale. L'asse centrale della spira è l'asse della fibra.

Asbesto di anfiboli

Crocidolite, amosite, antofillite, tremolite, acticnolite sono minerali con forme fibrose facenti parte del gruppo degli anfiboli. Ad eccezione dell'antofillite, appartenente al sistema cristallino rombico, gli altri anfiboli sono monoclini.

La struttura cristallina degli anfiboli così come appare al microscopio si ripete a livello di intima struttura delle fibre. La differenza tra i vari anfiboli, fibrosi o di altra forma, dipende della composizione chimica dei cationi racchiusi come in un sandwich dentro due lamine silicatiche (parallele all'asse lungo della fibra). La superficie esterna dell'anfibolo è costituita dallo strato silicatico. Lo strato di cationi risulta così ben protetto ad eccezione delle estremità.

La composizione dei minerali degli anfiboli è espressa dalla formula bruta X7Si8O22(OH)2 dove X rappresenta il catione. I cationi occupano delle posizioni particolari che risultano corrispondenti da estremità ad estremità di ciascuna lamina silicatica, contrassegnate con: M4M2M1M3M1M2M4.

In base alla disposizione assunta dai cationi all'interno del sandwich silicatico si determina un tipo o un altro di anfibolo. In quelli monoclini ad esempio le posizioni M4 possono essere occupate da cationi con valenza uno o due con grande diametro, come il sodio (Na+), il potassio (K+), il calcio (Ca++), mentre le posizioni M2M1M3 sono occupate da cationi con raggi più piccoli e valenza due o tre come il ferro (Fe++, Fe+++) ed il magnesio (Mg++). Negli anfiboli rombici (antofillite), tutte i siti sono preferenzialmente riempiti con magnesio, con qualche possibile sostituzione con Fe++ nelle posizioni M1 ed M3. Con quattro cationi di Fe++ (più grandi) in sostituzione del Mg++ nelle posizioni M4 ed M2, si passa alla fase monoclina.

Il diverso ordine di posizionamento che i cationi hanno nella struttura dell'anfibolo determina proprietà differenti nei vari tipi di asbesto.

La Crocidolite (n. CAS 12001-28-4) è la varietà fibrosa di un anfibolo monoclino alcalino chiamato Riebeckite con formula chimica Na2Fe3Fe2 (Si8O22)(OH,F)2. In natura si presenta in aggregati di cristalli ad habitus fibroso di color azzurro cupo (amianto blu o amianto del Capo) e si trova in rocce metamorfiche di bassa temperatura e di pressione non elevata o in rocce magmatiche intrusive a chimismo acido (graniti, pegmatiti) ricche in sodio.

Da un punto di vista tecnico è caratterizzata da buona flessibilità e filabilità e da buona resistenza all'attacco degli acidi forti.

L'Antofillite (n. CAS 77536-67-5) è un anfibolo rombico ferromagnesiaco (Mg>Fe) con formula (Mg, Fe)7(Si8O22)(OH)2, avente un aspetto aciculare fibroso o presente in forma di aggregati fibrosi o lamellari di colore grigio o verde. Giacimenti di antofillite non sono rari nel mondo ma la loro importanza economica è piccola. Famosi i giacimenti finlandesi di Paakkila (produzione cessata nel 1975) di chiara origine ignea. In Italia sono presenti piccole quantità a Baveno (Novara), in Val Possiria (Bz) ed all'Isola d’Elba nel M. Capanne. In natura si trova in scisti cristallini magnesiferi, come prodotto del metamorfismo di basso grado in presenza d'acqua di olivine. Tra le sue caratteristiche tecniche, la discreta filabilità, la buona flessibilità, l'elevato punto di fusione e soprattutto la buonissima resistenza al calore.

La Tremolite (n. CAS 77536-68-6) è un anfibolo monoclino calcico di composizione Ca2Mg5(Si8O22)(OH)2. La forma fibrosa di aspetto bianco-grigio opaco è nota come amianto di anfibolo. In natura si trova in rocce metamorfiche di basso grado (serpentini, talcosciti) e in marmi dolomitici. Da un punto da vista tecnico ha una buona resistenza all'attacco di acidi e si presta bene come isolante elettrico.

L'Actinolite (n. CAS 77536-66-4) è un anfibolo monoclino calcico di composizione Ca2(Mg,Fe)5(Si8O22)(OH)2. In natura è presente in cristalli prismatici allungati di colore verde e si trova in in piccoli corpi in metamorfiti femiche di basso grado (scisti tremolitico-actinolitico). La forma fibrosa è rara. Come la tremolite ha una buona resistenza all'attacco degli acidi.

L'Amosite (asbestos minings of South Africa) (n. CAS 12172-73-5) è un anfibolo ferromagnesiaco (ferro bivalente) monoclino, con composizione Fe5.5Mg1.5(Si8O22)(OH)2. Famosi i giacimenti del Sud Africa della serie Transvaal presenti nella parte orientale dell'omonima provincia.

L'estrazione di asbesto di anfibolo è quasi esclusiva del Sud Africa dove crocidolite ed amosite si trovano all'interno di rocce sedimentarie Precambriane metamorfosate, in particolari livelli di minerali ferrosi inclusi nella parte più alta della cosiddetta serie geologica Transvaal. Questa si estende per oltre 1000 Km dal fiume Orange nella provincia del Capo, verso nord al Botswana meridionale e di lì ad est e sud della provincia del Transvaal orientale.

L'amosite è tipica dei giacimenti del Transvaal orientale dove è presente sotto forma di vene che appaiono di color grigio cenere. Nella provincia del Capo è diffusa la crocidolite.

Vedi anche: Le malattie dell’asbesto, Gli aspetti assicurativi, L’asbesto e il Testo Unico per l’assicurazione infortuni, L’evoluzione legislativa